Il Decreto Aiuti Quarter ha prorogato a tutto il 2022 il limite dell’esenzione fiscale previsto dai fringe benefit. Se in precedenza il tetto dell’esenzione ammontava a 600 euro ora, a seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, la soglia è salita fino a ben 3.000 euro.
L’obiettivo è quello di aiutare i lavoratori delle aziende private a far fronte al caro bollette e all’inflazione generale. Va però detto che la concessione del bonus da 3.000 euro è facoltativa e spetta alle decisioni delle singole aziende private.
Approfondiamo il funzionamento del nuovo bonus da 3.000 euro, i requisiti e chi può averne diritto.
Cos’è e come funziona il bonus da 3.000 euro
Limitato esclusivamente al 2022, questo bonus viene concesso dai lavoratori privati ai propri dipendenti. Sul piano pratica, non si tratta di una vera e propria agevolazione economica, ma semplicemente dell’aumento del tetto massimo legato al welfare aziendale, il cosiddetto fringe benefit.
I fringe benefit sono i benefici aggiuntivi offerti a un dipendente, oltre alla retribuzione dichiarata, per la prestazione di un servizio specifico. Alcuni benefici accessori come la previdenza sociale e l’assicurazione sanitaria sono richiesti dalla legge, mentre altri sono forniti volontariamente dal datore di lavoro. Esempi di benefici accessori facoltativi includono colazione e pranzo gratuiti, abbonamento a una palestra, stock option dei dipendenti, prestazioni di trasporto, servizi di pianificazione pensionistica, assistenza all’infanzia, assistenza scolastica, ecc.
L’aumento della soglia del fringe benefit è stato voluto dal Decreto Aiuti Quarter approvato dal Governo il 10 novembre 2022 per aiutare i lavoratori a fronteggiare i rincari energetici di luce e gas. Questa misura si aggiunge al bonus da 600 euro previsto nel Decreto Aiuti Bis.
Chi può richiedere il Bonus 3.000 euro?
I lavoratori dipendenti del settore privato possono usufruire del bonus 3.000 euro, a patto che venga concesso dall’azienda di appartenenza. Spetta infatti ai datori di lavoro decidere o meno se riconoscerlo, come del resto qualsiasi benefit.
Per il riconoscimento del bonus 3.000 euro non sono previsti limiti reddituali né di soglia ISEE. Restano di conseguenza esclusi tutti i dipendenti del settore pubblico. Gli importi dovuti vengono erogati direttamente sulla busta paga del dipendente, a fronte delle ricevute delle bollette pagate nel corso del 2022.
Quali spese rientrano nel Bonus 3.00 euro?
Ad essere coperte dal bonus sono le utenze domestiche pagate nel 2022, quindi le bollette di luce, gas e acqua riferite alle utenze domestiche. Per poter ottenere il rimborso le bollette devono essere dell’energia elettrica, del gas naturale e del servizio idrico integrato.
L’Agenzia delle Entrate specifica che gli immobili a uso abitativo non devono essere necessariamente di proprietà, ma anche in affitti e in comodato, non solo dal lavoratore dipendente ma anche da parte dei familiare o del coniuge.