Il settore ortofrutticolo in Italia è estremamente fiorente e risente ben poco della crisi. Basti pensare che rappresenta il 25,5% della produzione agricola nazionale per un valore di 15 miliardi e coinvolge circa 300 mila aziende. Anche durante la crisi sanitaria il settore ortofrutta ha registrato un incremento delle vendite pari al 13%.
Gli italiani sono sempre più interessati nei confronti di uno stile di vita più sano e salutare e sono disposti a spendere di più se i prodotti sono freschi e genuini. D’altra parte, sono tantissimi anche i giovani che valutano opportunità di business in questo settore, che ha registrato un balzo del 14% di nuovi imprenditori agricoli.
Ti senti pronto per avviare una carriera in questo settore? Ecco tutto quello che devi sapere per avviare un’attività come fruttivendolo.
Quali corsi bisogna seguire per diventare fruttivendolo?
Per avviare un’attività ortofrutticola non serve solo impegno e dedizione, ma anche una formazione specifica. Trattandosi di un lavoro che richiede la manipolazione di alimenti destinati alla vendita, la sicurezza e l’igiene hanno grande importanza. Vi sono quindi dei corsi (obbligatori e non) che è possibile seguire per diventare fruttivendolo
La prima certificazione, necessaria per aprire qualsiasi tipo di attività alimentare, è l’attestato HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points), un documento che stabilisce, a livello internazionale, tutte le normative da osservare ai fini della manipolazione degli alimenti. L’attestato può essere conseguito attraverso un corso di formazione della durata di due anni, riconosciuto dalla regione.
Alternativo all’HACCP c’è il corso SAB (ex REC), che istruisce in merito alle prescrizioni igieniche da osservare durante la filiera alimentare. C’è però una differenza sostanziale tra i due corsi: mentre l’HACCP deve essere osservato anche da tutti i dipendenti dell’attività, che devono essere a conoscenza delle norme igienico-sanitarie per manipolare correttamente gli alimenti, il SAB deve essere frequentato soltanto dal titolare.
Inoltre, una conoscenza generica di tecniche informatiche potrebbe facilitarti nel lavoro. Come? Attraverso l’utilizzo di software di gestione ortofrutticola in grado di aiutarti nell’organizzazione di ordini, fatture, scadenze e molto altro ancora.
Quali sono le mansioni del fruttivendolo?
Durante la sua giornata tipo, il fruttivendolo si alza generalmente all’alba, si reca la mercato ortofrutticolo, sceglie i prodotti migliori e più adatti al suo target, e infine torna al suo negozio per organizzare l’allestimento. In alternativa, è possibile avvalersi di un fornitore che consegna i prodotti direttamente in negozio ma, in questi casi, si ha ben poca possibilità di scelta sulla qualità di frutta e verdura.
Nel corso della giornata bisogna sempre controllare che i prodotti siano freschi e idonei alla vendita. Bisogna mantenerli freschi con appositi sistemi, scartando la verdura che appassisce, che magari può essere messa in offerta. Inoltre, è importante dare un’idea di pulizia e igiene pulendo costantemente il locale. La giornata di lavoro è estremamente lunga, tanto che si conclude verso le 8 di sera.
Per seguire questa strada serve dunque una forte passione di fondo, in quanto si tratta di un lavoro che richiede spirito di sacrificio e dedizione costante. Trovare il fornitore o il mercato dove approvvigionarsi è di fondamentale importanza per puntare sulla qualità e la freschezza dei prodotti venduti. Inoltre conoscere le proprietà dei prodotti è importante per poter indirizzare e consigliare l’acquisto di un certo prodotto rispetto ad un altro.