Ricevere lo stipendio è un diritto del lavoratore, che in cambio della propria prestazione lavorativa si assicura una somma di danaro per il sostenimento suo e della propria famiglia. Se in passato lo stipendio veniva spesso lasciato in contanti, da qualche anno le cose sono cambiate, per contrastare il fenomeno del lavoro nero e dell’evasione fiscale.
Per questi motivi una legge specifica in materia di salari, il Decreto Salva Italia, prevede che ogni lavoratore debba aprire un conto corrente presso una banca o una posta, per ricevere il salario che gli spetta. Il vantaggio di aprire un conto corrente presso un istituto di credito è senza dubbio quello di rendere tracciabili tutte le transazioni effettuate e monitorare costantemente il quadro della situazione delle proprie finanze.
Esistono diversi modi per richiedere al proprio datore di lavoro l’accredito dello stipendio, tutto varia in base alle esigenze e preferenze del lavoratore. Certamente, come già accennato, un modo di accreditare lo stipendio è quello su conto corrente, ma non poche aziende accreditano il salario su una carta prepagata, per la quale non è previsto il conto corrente. Ma la tecnologia non si ferma e sono sempre più diffusi i portafogli virtuali. La presente guida si propone di dispensare al lettore consigli utili su come ricevere lo stipendio in maniera sicura e semplice, al termine della lettura sarà sicuramente possibile individuare lo strumento più confacente alle proprie esigenze.
Consigli utili per un accredito dello stipendio sicuro
Prima di addentrarsi nel vivo dell’argomento, con tutti i principali strumenti di accredito dello stipendio, la presente guida dedica un paragrafo ad alcuni aspetti importanti da considerare. Come già anticipato nell’apertura, l’accredito del salario su conto corrente è una pratica che svincola il soggetto beneficiario da stress e fastidi. L’accredito tramite bonifico, per esempio, consente di evitare di recarsi in filiale per effettuare il versamento sul conto tramite assegno oppure con l’ausilio di un impiegato.
La legge in materia di salari – altra cosa molto importante da sapere – stabilisce che gli stipendi e le pensioni superiori a 1000 euro debbano necessariamente essere versati sul conto corrente del beneficiario tramite bonifico. Al contrario, le somme con importo inferiore, possono essere corrisposte al lavoratore tramite un assegno non trasferibile. Anche questa modalità di accredito risulta piuttosto sicura, in quanto solo il soggetto intestatario può effettuare il versamento per poi procedere con il prelievo del danaro in contante.
Infine si ricorda che l’accredito tramite bonifico rende disponibile il danaro in soli tre giorni lavorativi, mentre l’assegno prevede tempi più lunghi, pari a cinque giorni lavorativi. In ultimo si ricorda che per richiedere l’accreditamento dello stipendio il lavoratore è tenuto a compilare il modulo di accredito disponibile online, con tutti i riferimenti del conto corrente o dell’Iban, a seconda del tipo di strumento scelto per ricevere la ricarica.
Conto corrente: uno strumento di deposito affidabile
Come già anticipato, il conto corrente rappresenta un valido strumento per accreditare lo stipendio a un lavoratore. Aprirlo è molto semplice: basta recarsi presso la banca che si ritiene più rispondente alle proprie esigenze oppure alla posta, se si preferisce un servizio privo di commissioni troppo elevate. Il lavoratore subordinato è tenuto a fornire al proprio datore di lavoro tutti gli estremi del suo conto in banca o in posta, per facilitarne la ricarica e fare in modo che l’operazione giunga a buon fine.
Scegliere il conto corrente come strumento di deposito del proprio reddito può essere una buona decisione da prendere, perché si ha la possibilità di gestire le proprie finanze in maniera sicura e semplice al tempo stesso. Questo tipo di deposito, infatti, permette in qualsiasi momento di effettuare una lista movimenti e una verifica del saldo per monitorare la situazione delle proprie finanze. Inoltre è possibile utilizzare il conto per pagare comodamente le utenze domestiche, le tasse attraverso bollettini Mav e via dicendo.
Si ricorda che molte banche presso cui è possibile aprire un conto corrente, offrono molte opportunità di servizi online, per rendere ancora più comoda e priva di stress l’esperienza di banking. Si pensi a tutti gli istituti di credito operativi online che rilasciano delle app mobile gestibili da smartphone, dove è possibile monitorare il proprio portafoglio virtuale con pochi e semplici passaggi.
Carta di pagamento: strumento di pagamento conveniente
Il conto corrente non è l’unico strumento esistente per l’accredito dello stipendio. Il lavoratore dipendente che vuole garantirsi un versamento sicuro del proprio salario, può decidere di acquistare presso un istituto di pagamento – che sia reale o virtuale – una carta di pagamento. A differenza di una carta che si appoggia su un conto corrente, per la quale è necessario garantire di essere dei buoni pagatori, l’accesso alla carta di pagamento è decisamente più semplice.
La carta di pagamento (che sia una prepagata con IBAN o anche utilizzabile come carta di credito aziendale), detta anche ricaricabile, ha la peculiarità di essere utilizzata solo nei limiti del credito giacente. Pertanto un tentativo di pagamento viene negato nel momento in cui sulla carta non ci sono fondi necessari, segno di un prodotto che permette di non andare mai in rosso. La carta viene anche considerata una carta conto, perché si appoggia a un codice Iban e pertanto consente di ricevere danaro come nel caso dell’accredito dello stipendio.
Si ricorda che suddetto prodotto consente di pagare in totale sicurezza negli store online, presso tutti i negozi fisici che accettano pagamenti elettronici ed è inoltre possibile prelevare danaro presso tutti i bancomat senza commissioni. Il mantenimento di una carta può richiedere il pagamento di un canone, anche se solitamente si tratta di un impegno economico che poco grava sulle finanze del titolare.
E-wallet: portafoglio digitale pieno di vantaggi
Le più moderne tecnologie hanno reso disponibile un interessante strumento di pagamento e di deposito per il danaro, si tratta dell’e-wallet. Letteralmente significa portafoglio digitale e funziona proprio come un borsellino per i soldi, solo che a differenza del tradizionale è virtuale, in più è anche sicuro perché i soldi non sono in contanti e il proprietario non rischia in alcun modo di perderli.
L’e-wallet è un prodotto digitale che si installa sul proprio dispositivo mobile oppure si accede al suo utilizzo comodamente online da Pc. La sicurezza di questo strumento di pagamento si basa sulla possibilità di stabilire dei dati di accesso che solo il titolare del conto conosce. Pertanto il processo di autenticazione avviene mediante la registrazione di due credenziali per il login, come l’email e la password, oppure con il riconoscimento dell’impronta digitale. Su questi passaggi si basa la sicurezza dell’e-wallet, che permette di effettuare pagamenti elettronici o ricevere danaro in maniera del tutto blindata da eventuali tentativi di frode.
Utilizzare l’e-wallet è tutt’altro che difficile: è sufficiente collegare alla piattaforma virtuale un conto corrente oppure una carta prepagata che abbia un IBAN. Con queste caratteristiche il portafoglio virtuale si conferma uno strumento facile, veloce e sicuro per ricevere l’accredito del proprio stipendio. La tecnologia dell’e-wallet si distingue per offrire la possibilità di monitorare costantemente la situazione del proprio saldo, di effettuare comodamente dei pagamenti e persino di ricevere una notifica quando si effettua un pagamento o si riceve una somma di danaro.
Il mandato di pagamento: prassi di accredito molto diffusa
Le possibilità di ricevere il proprio stipendio in modo sicuro non finiscono per un lavoratore impiegato nel settore pubblico e privato. Il paragrafo della presente guida, che si accinge a concludersi, dedica un focus al mandato di pagamento, una modalità di versamento del salario sempre più accettato da aziende e lavoratori.
La suddetta modalità di accredito consiste in un ordine scritto emesso da un imprenditore o una pubblica amministrazione, nei confronti di un istituto di credito, al quale viene chiesto di erogare una determinata somma di danaro a un soggetto beneficiario. Il mandato di pagamento può svolgersi in due modi: una volta ricevuta la comunicazione avente come oggetto il mandato di accredito dello stipendio, la banca invita il soggetto beneficiario a recarsi in sede per riscuotere la somma che gli spetta.
Nel caso in cui il datore di lavoro abbia accreditato lo stipendio mediante assegno o bonifico, invece, la banca riceve l’ordine di invitare il soggetto beneficiario a recarsi in sede per verificare l’effettivo accreditamento del salario. Si ricorda che la banca è tenuta garantire la giacenza del danaro almeno fino a 15 giorni, per dare modo al beneficiario di recarsi in sede per riscuotere il proprio stipendio. Inoltre, la società che accredita lo stipendio secondo la prassi del mandato di pagamento, è tenuta a pagare il bollo per gli importi superiori a 77,47 euro.