L’allentamento delle restrizioni sanitarie a seguito della pandemia di Covid-19 ha comportato una serie di novità in materia di agevolazioni e detrazioni per dehors e ristoranti.
Per far fronte alle negative conseguenze economiche determinate dallo stato d’emergenza era stata messa a punto una serie di agevolazioni e detrazioni, destinate agli operatori della ristorazione, che più di tutti hanno dovuto fare dei sacrifici. A questo punto è lecito chiedersi cosa succederà al termine dello stato d’emergenza.
In questo articolo vedremo cosa cambierà per gli operatori del settore in materia di agevolazioni e detrazioni nel 2022.
Agevolazioni e detrazioni: cosa cambia per i locali con dehors nel 2022
Purtroppo, già dal 30 giugno 2022, le agevolazioni approvate dal governo italiano per affrontare la crisi sanitaria che ha messo in ginocchio attività economiche come bar e ristoranti sono destinate ad esaurirsi. E questo vale per tutte le città italiane: da Milano a Roma, da Torino a Bari, da Bologna a Firenze, Venezia, Cosenza, Palermo, Genova, Lucca, Napoli, Perugia e Lecce.
Ed è proprio su Bologna che abbiamo chiesto un parere ad Area051, azienda che installa dehors per bar e ristoranti a Bologna e provincia. – Cosa ne pensate riguardo le restrizioni sulle agevolazioni e detrazioni per i dehors?
“Molti dei nostri clienti hanno usufruito finora dei bonus e delle agevolazioni fiscali per quanto riguarda l’installazione o la sostituzione di dehors, in bar, pizzerie e ristoranti. È stato sicuramente un aiuto economico per riprendersi dall’ondata della pandemia che ha messo in ginocchio tantissime attività commerciali, in Italia e nel mondo. – Ci auguriamo che tali agevolazioni vengano prorogate per dare la possibilità agli esercenti di far fronte al periodo post-pandemia.”
“Nonostante ciò, la nostra azienda, ha portato ottimi risultati per quanto riguarda sia l’installazione dei dehors, ma anche per le pergole bioclimatiche, un prodotto che negli ultimi periodi ha riscosso grande successo, grazie anche al bonus 50%”.
Lo stato di emergenza aveva infatti portato alle esenzioni in materia di occupazione di aree e spazi pubblici e del canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria dovuto dai pubblici esercizi per le occupazioni di bar e ristoranti con dehors e tavolini all’aperto.
C’è però da dire che i dehors, trattandosi di strutture temporanee e amovibili al pari degli ombrelloni, rientrano nel campo dell’edilizia libera e, pertanto, non necessitano di autorizzazione. Tuttavia, da luglio in poi non sarà più possibile accedere alla procedura semplificata per l’occupazione di suolo pubblico e ampliamento delle superfici, necessaria per l’installazione di dehors e simili per bar e ristoranti.
La procedura semplificata prevedeva la presentazione delle domande in via telematica all‘ufficio competente dell’ente locale allegando la planimetria e l’esenzione dal pagamento dell’imposta di bollo.
Canone unico patrimoniale: cosa cambia per bar e ristoranti con dehors
Col termine dello stato di emergenza, decade anche la possibilità per bar e attività che hanno tavolini sul suolo pubblico dei pagamenti del canone unico patrimoniale. A partire dal 31 marzo, bar e ristoranti non potranno più richiedere l’esenzione dal pagamento del canone unico patrimoniale che sostituisce la TOSAP, il COSAP, l’imposta comunale sulla pubblicità e il diritto sulle pubbliche affissioni, il canone per l’installazione dei mezzi pubblicitari e il canone per l’uso o l’occupazione delle strade (di cui all’art. 27, commi 7 e 8, del codice della strada), limitatamente alle strade di pertinenza dei comuni e delle province.
I comuni possono comunque prevedere la riduzione o l’esenzione dal pagamento del canone unico, a propria discrezione. Un esempio è il caso di Genova: il capoluogo ligure ha deciso di prorogare ancora fino al 31 dicembre la gratuità occupazione del suolo pubblico dei dehors, per cui da Giugno non sarà comunque dovuto il pagamento del canone unico patrimoniale.